Il Gazebo 2.0 firmato da Simone Micheli per l’azienda Raggini di Cerasolo Ausa (Rimini), il design thinking dello studio danese Outt di Alberto Bellamoli e Gunnar Nygren, quindi il SafetyGel di Litokol: tre diverse soluzioni che hanno egualmente permesso d’innovare l’hospitality contemporanea e che, alla seconda edizione dell’ADI InOut Hospitality Design Award, sono state premiate a pari merito con il riconoscimento promosso dall’Associazione per il Disegno Industriale in partnership con TTG Travel Experience – InOut | The Hospitality Community.

“Nella visione di InOut il design non è semplicemente estetica – ha dichiarato alla cerimonia di Rimini Marica Paterlini, Exhibition Manager InOut-The Hospitality Community -, bensì processo: un pensiero in atto in grado di generare soluzioni che coniugano visione e concretezza, forma e funzione, creatività e responsabilità. Ecco perché l’ADI In&Out Hospitality Design Award, in ultima istanza, non può prescindere dal prendere in considerazione gli effetti trasformativi sul sistema dell’ospitalità e il reale miglioramento dell’esperienza del cliente”.

Virtù del Gazebo 2.0, infatti, è quella di riconfigurare lo spazio in un luogo iconico, grazie alla sua forma cubica e pulita, dalle linee morbide e fluide, inserendosi armoniosamente in ogni contesto: dai giardini alle terrazze, così come dalle piscine ai rooftop. Disponibile in colore bianco e antracite, è di fatto una pergola realizzata interamente in alluminio riciclabile al 100% e dotata di un telo fisso in tessuto acrilico, oltre che di una pavimentazione integrata in gres porcellanato o in WPC (Wood Plastic Composite). Corredato di un sistema di illuminazione a Led, il Gazebo 2.0 consente di vivere lo spazio anche di sera con il giusto tono di luce soffusa.

Brand focalizzato sul ripensamento delle superfici outdoor, Outt si distingue invece sulla scena contemporanea per la sua capacità di trasformare i frammenti di marmo di recupero in superfici da terrazzo: ispirandosi a una filosofia di circolarità, tattilità e durata temporale, lo studio fondato in Danimarca ma con base di produzione in Nord Italia mette a disposizione superfici in grado di adattarsi ai mutamenti ambientali: quando è soleggiato trattengono il calore, si ammorbiscono quando piove, maturano come “esseri viventi”. In tal modo ogni piastrella porta con sé texture, profondità, ma anche un senso storico di fondo.

Grazie all’elasticità multidirezionale a sei dimensioni, la membrana SafetyGel riesce a sua volta a garantire una compensazione dinamica delle tensioni, prevenendo la formazione di microfessurazioni nella posa ceramica. Impiegata per l’impermeabilizzazione ad alta prestazione di piscine, terrazze, docce e superfici critiche, non richiede rete d’armatura, né nastri o bandelle per l’impermeabilizzazione di angoli o spigoli, ma soprattutto mantiene elasticità e performance hi-tech anche quando riutilizzata dalla stessa confezione.

Introdotti dall’art&travel storyteller Zaira Magliozzi e accolti dai tre giurati Wladimiro Bendandi (delegato ADI Emilia-Romagna), Elisabeth Francis (architetto) e Piero Sabatini (presidente e delegato ADI Marche e Abruzzo), i vincitori dell’edizione 2025 hanno condiviso il palco di Rimini testimoniando attraverso le proprie esperienze professionali le differenti sfaccettature che caratterizzano l’ADI In&Out Award: Simone Micheli, autore del Gazebo 2.0, è riconosciuto a livello internazionale per le sue creazioni sempre attente all’ambiente, ma dallo stile unico e inconfondibile; Alberto Bellamoli si è ritagliato un ruolo di primo piano per la capacità d’innestare la tradizione italiana di lavorazione delle superfici nella visione circolare e sostenibile del design nordico, mentre il team di Ricerca & Sviluppo di Litokol Lab è oggi noto per aver inaugurato la nuova era dei gel adesivi per ceramiche e pietre naturali. Menzione speciale, infine, è andata al team Preformati Italia R&D in relazione al sistema energetico Klimapool, “per la capacità di trasferire con intelligenza applicativa le proprietà di molteplici materiali al fine di generare un prodotto/processo che beneficia di vantaggi costruttivi, di performance energetiche, di versatilità progettuale”. Quasi una sintesi perfetta delle finalità dell’ADI In&Out Awards, già pronto ad accendere i riflettori sui talenti innovatori della terza edizione in programma per il 2026.

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