Gli scarti del riso per la bioarchitettura, il riso per il benessere fisico e spirituale. Grazie al crescente interesse internazionale per i progetti di economia circolare promossi da Rice House e illustrati nel servizio pubblicato sul numero di dicembre di InOut Review, il Principato di Lucedio in provincia di Vercelli tornerà a essere il crocevia della filiera legata al cereale più consumato al mondo.

“Dalla primavera 2026 – spiega Paoletta Picco, capo delegazione FAI Vercelli – le Province di Vercelli, di Torino e di Alessandria lanceranno un nuovo circuito di visita che permetterà di comprendere il profondo legame fra economie dei territori e tradizione monacale. Grazie alla collaborazione di AISAC, l’Associazione Italiana Siti e Abbazie Cistercensi, tre antichi siti storici legati alla produzione di tipicità agroalimentari saranno fra loro connessi celebrando al contempo il recente riconoscimento Unesco alla cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità”.

L’Abbazia di Santa Maria di Lucedio, primo sito in Italia dove fu avviata la coltivazione del riso dai cistercensi nel 1123 e oggi sede della prestigiosa azienda agricola Principato di Lucedio, rappresenterà infatti la tappa centrale di un itinerario di “degustazione spirituale” che potrà prendere le mosse sia dal Monastero abbaziale di Casanova-Carmagnola in prossimità di Torino, nota per il suo pregiato peperone protagonista della fiera nazionale di fine agosto, sia dall’Abbazia di Santa Maria di Rivalta nei pressi di Tortona, dove regina è invece la Nocciola Piemonte IGP. Il progetto punta in futuro a estendersi sino all’Abbazia di Morimondo a Milano, creando un’originale proposta turistica che mostri come l’eccellenza italiana nasca da “il lavoro delle mani congiunto a quello dello spirito”.

Uno spazio per ogni contesto

Ricehouse Alchemilla

Il bed & breakfast Alchemilla di Rice House

Biomateriali e bioprodotti, spieghiamo nel servizio pubblicato su InOut Review da pagina 44,  possono oggi trovare spazio in ogni contesto: dalle cascine rurali agli alberghi di lusso in ambito urbano, passando per le strutture curative, grazie a una produzione di scarti del riso che, solo in Italia, sarebbe in grado di soddisfare ogni anno le esigenze di ricostruzione del 75% degli edifici nazionali.

Che si tratti di pannelli isolanti con lolla e paglia di riso, intonaci di fondo, massetti e sottofondi, per arrivare alle più complesse forme di ricecyclingwall, pareti perimetrali di riso prefabbricate o murature di riso, la supply-chain di cui dispone Rice House fra Biella e Pavia (con importanti partner come Riso Gallo) permette in realtà di offrire soluzioni originali ben oltre il mercato domestico.
Non a caso Svizzera, Francia e Spagna stanno già richiedendo i servizi dell’azienda italiana, in quanto unica nel panorama europeo ad aver industrializzato l’intero ciclo di recupero del riso, promuovendo una bioarchitettura che favorisce lo stoccaggio di CO₂ (senza possibilità di riciclo, gli scarti del riso finirebbero infatti per essere bruciati).

L’intuizione originaria è scaturita dalla lunga collaborazione dei co-founder Tiziana Monterisi e Alessio Colombo con l’artista Michelangelo Pistoletto – da sempre attento all’uso di biomateriali come sughero, legno, canapa o lana di pecora -, di cui la simbolica mela ricucita in esposizione davanti alla Stazione Centrale di Milano è una delle testimonianze più note.

Se l’uso degli scarti di riso per finalità edilizie ha trovato finora maggior applicazione in ambito residenziale, come ben testimoniato anche a Vicenza dal progetto “Casa di paglia” dell’architetto Jimmi Pianezzola, la ricerca sui biomateriali continua ad aprire prospettive inedite: tanto le università italiane (in primis col progetto di tracciabilità del riso ideato dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale), quanto avanguardie internazionali come il Biomaterials Lab firmato dalla Rice University di Houston, oppure il Mitsubishi Research Institute insieme ad Agri Smile e alla vietnamita The Pan Group joint-stock company, o ancora aziende di interior design come ad esempio la tailandese Sonite Décor, stanno rapidamente preparando il terreno per applicazioni trasversali.
Ecco perché Rice House, dal 2018 protagonista della Klimahouse di Bolzano, ha intenzione di presidiare il settore hospitality con maggior decisione, partecipando eventualmente a manifestazioni quali InOut | The Hospitality Community 2026 a Rimini.

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