Negli ultimi anni il settore dell’ospitalità ha assistito a una trasformazione senza precedenti, guidata soprattutto dall’innovazione tecnologica applicata ai materiali. A partire da quelli biocompatibili – che spingono l’acceleratore della sostenibilità – fino ai tecnopolimeri, passando per le superfici antibatteriche super performanti. Il design alberghiero oggi è soprattutto performance e funzionalità durevole nel tempo. Hotel e strutture ricettive cercano soluzioni che migliorino il benessere degli ospiti e riducano l’impatto ambientale. E in questo la ricerca costante delle aziende, insieme al lavoro di designer e progettisti, sta facendo la differenza.
Uno degli elementi di valutazione degli ospiti, si sa, è il benessere acustico e della persona. La necessità di garantire tranquillità e salute ha portato alla diffusione di soluzioni sempre più innovative e non invasive. Un esempio è la A+E technology (Acoustic + Electro magnetic reduction) della storica azienda italiana Caimi, vincitrice nel 2024 della Menzione d’Onore nel XXVIII premio ADI Compasso d’Oro. Una tecnologia brevettata che permette di associare alla correzione acustica la riduzione delle radiofrequenze, attraverso l’accoppiamento con un tessuto a base di tecnopolimero metallizzato in argento puro. In questo modo si possono continuare a utilizzare liberamente smartphone e reti Wi-Fi, ottenendo contemporaneamente correzione acustica e riduzione delle radiofrequenze. Spiega Franco Caimi, ceo dell’azienda: “Vengono sempre più richiesti materiali e soluzioni che soddisfino l’esigenza di benessere della persona come la tecnologia A+E, applicata a pannelli e tessuti, o la tecnologia Air Purification, che, applicata ai nostri sistemi di illuminazione, consente la purificazione dell’aria”.
Sempre in tema acustica sta lavorando ECOcero, giovane realtà di Alicante, già presente in 20 Paesi. “La nostra missione – dice l’azienda – è trasformare e progettare pannelli acustici decorativi di alta qualità, utilizzando bottiglie di plastica riciclate come materia prima”. In questi anni sono riusciti a riciclare ben 5 milioni di bottiglie realizzando prodotti come la gamma ECOimagine, pannelli che uniscono assorbimento sonoro e personalizzazione estetica.
Un nuovo approccio per le materie prime
E sul consumo e la riduzione dell’uso di materie prime si sta giocando molto del futuro di questo settore, come ci conferma Franco Caimi: “Utilizziamo soluzioni quasi esclusivamente monomateriche e quindi facilmente riciclabili – sottolinea -, dove possibile provenienti da materiale riciclato. In acustica abbiamo brevettato tecnologie che consentono alte performance contenendo il numero di elementi necessari alla correzione.
Strutture come l’Hotel Cruise di Montano Lucino e il Grand Hotel San Gemini hanno già implementato soluzioni acustiche avanzate come queste per migliorare l’esperienza degli ospiti.
Il design sostenibile è ormai una priorità imprescindibile, non solo per le nuove generazioni di hotel. Aziende come Mogu, basata nella provincia di Varese, stanno sperimentando con un biopolimero ricavato dai funghi, il Micelio, per realizzare pannelli fonoassorbenti e pavimenti resilienti a base biologica. “Il nostro processo produttivo – spiegano – riduce l’uso di risorse non rinnovabili, impiegando biomasse e materiali di scarto per dare vita a nuove superfici, minimizza le emissioni di CO2 grazie a processi a basso impatto ambientale e promuove l’uso di soluzioni totalmente circolari e prive di sostanze tossiche, migliorando la salubrità degli ambienti interni”.
Mogu Fields, ad esempio, sono pannelli esagonali irregolari segnati da striature che richiamano le tracce lasciate dalla semina: materiali che combinano elevate prestazioni fonoassorbenti con un’estetica sofisticata e sostenibile. Questi pannelli offrono un’alternativa ecologica a quelli acustici tradizionali in schiuma sintetica e riducono l’impronta ambientale. “C’è interesse per superfici realizzate con biomateriali, che offrono un’alternativa alle tradizionali plastiche e resine sintetiche” ci raccontano dall’azienda in tema di nuovi trend per l’ospitality. E poi c’è Mogu Floor Flex, una collezione di pavimenti flessibili e resilienti al 67% di origine biologica, che garantiscono resistenza, elasticità e comfort riducendo l’uso di materiali derivati dal petrolio, perfetti per aree ampie e ad alto passaggio, come co-working e hotel.
Sostenibilità e risparmio energetico
“Realizzare un albergo sostenibile non solo riduce l’impatto ambientale, ma migliora anche l’esperienza dell’ospite, apporta valore al marchio e genera un significativo risparmio a lungo termine.” Ce lo confermano anche dal team marketing di Krion, del celebre marchio spagnolo Porcelanosa che, con il supporto di un dipartimento di ricerca, sviluppo e innovazione, sta lavorando da anni a superfici performanti per l’hospitality.
Questi materiali, come Krion® LUX, Krion® Line, Alluslate® e Fitwall®, sono riciclabili e riparabili, e li troviamo in progetti alberghieri di alta gamma come lo Chic Boutique Hotel & Spa in Albania, dove Krion è stato scelto per realizzare la caratteristica facciata, progettata dallo studio Stile Progetti Associates e dall’architetta Besiana Seraj, ispirata a una creazione di origami.
Da Porcelanosa spiegano che “i materiali sono composti da minerali e resine, riducendo la dipendenza da materiali sintetici nocivi. Il loro ciclo di vita prolungato non rende necessarie frequenti sostituzioni”.
L’ospitalità del futuro sarà sempre più orientata verso il connubio tra bellezza e prestazioni tecnologiche sostenibili. Queste innovazioni non solo stanno rispondendo alle esigenze attuali, ma anticipano i bisogni di persone sempre più attente ai cambiamenti in atto. Dalla personalizzazione delle superfici alla sostenibilità avanzata, passando per soluzioni fonoassorbenti di ultima generazione, l’innovazione nei materiali è destinata a ridefinire il concetto stesso di ospitalità.
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