Osservando a lungo Trafic, il legno con fibra di testa presentato presso la Listone Giordano Arena di Milano e firmato da Marc Sadler per il brand umbro del parquet di qualità, la visione diviene a poco a poco ipnotica. Quasi regressiva, nonostante il designer francese attribuisca la sua rivisitazione della pavage en bois “a un’epoca guidata dall’innovazione tecnologica e a città piene di energia – San Pietroburgo, Londra, Parigi, New York – dove si progettava la modernità”.
I cerchi concentrici che scandiscono l’età dei tronchi tagliati orizzontalmente, infatti, cominciano a far mostra di sé proprio nelle pavimentazioni ottocentesche di un’Europa sempre più cosmopolita, ma a cui il sodalizio fra Sadler e Listone Giordano torna oggi a guardare con rinnovato entusiasmo: le intuizioni estetiche di allora ben si prestano per superfici interne di prestigiose abitazioni residenziali odierne, così come di strutture alberghiere di lusso, attente sia alla sostenibilità che alla circolarità dell’economia. “Il pino scelto per la linea ‘Trafic’ – spiega Andrea Margaritelli, brand manager Listone Giordano – mostra notevole resistenza, ma anche spiccata permeabilità, ragion per cui la nostra ampia esperienza nel trattamento del legno ha permesso di ideare variazioni cromatiche adattabili a ogni ambiente. Il risultato è un prodotto di grande originalità, perché riesce a conservare il piacere tattile delle scanalature della fibra, generando altresì effetti di chiaroscuro che ne movimentano la percezione visiva”.
Un fenomeno ‘entoptico’ già famigliare ai falegnami russi del XIV secolo che, attraverso i rapporti con gli sciamani siberiani e le loro incisioni rupestri realizzate in stato di trance, verranno poi presi a modello in Europa in virtù del loro gusto ornamentale, per riaffiorare nuovamente nelle suggestioni di design contemporaneo della linea Trafic di Listone Giordano. Corsi e ricorsi. O meglio, cerchi su cerchi.
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