Gli ospiti sul red carpet? Certamente!… Lo stile dell’accoglienza in hotel si misura in ogni dettaglio, si misura a ogni passo, a cominciare dall’ingresso sino alla lobby lounge, e poi nell’area bar, nei saloni e infine nelle stanze. Per queste e per mille altre buone ragioni sono tornati a essere protagonisti degli elementi tessili capaci di conferire carattere ed eleganza agli ambienti: i tappeti.
Rigorosamente dall’effetto wow, dal design d’autore, artistici, ma comunque sempre in filati e materiali di pregio. Non più solo complementi, ma protagonisti sensoriali del soggiorno. Sempre più spesso hotel e resort commissionano tappeti su misura per i propri spazi, firmati da artisti oppure da artigiani locali. Il tappeto diventa così un racconto visivo, un segno distintivo che parla di identità culturale, gusto e ricerca estetica.
E allora, che tappeto rosso sia…
L’estro di Nino Ventura
Un artista dall’animo eclettico e dall’innata tendenza a sperimentare. Dalla scultura all’arte tessile, Nino Ventura incolla la sua fantasia in infinite declinazioni e colori di un soggetto a lui caro: il pesce. In un turbinio di immagini di acqua e di mare che, impresse su ogni singolo tappeto, attraverso i nodi diventano la trama stessa di un racconto. Ventura si affaccia per la prima volta al mondo dei tappeti: dodici disegni con forme di pesci in vari colori, ideati per dare vita a trentasei progetti diversi. “Il Mediterraneo torna anche nella declinazione dei tappeti – sottolinea -. Il pesce per me è un simbolo, un tema ricorrente, una costante della mia produzione artistica”. È la DNA a produrre i tappeti da lui disegnati, garantendo l’utilizzo di cotone e lane tibetane filate a mano, con annodatura effettuata a Kathmandu con la tecnica del nodo tibetano.
Esemplari unici
‘Ruban’, della collezione High Design Rugs di Nodus, è una passatoia in seta di banano annodata a mano, disegnata dall’acuta sensibilità di Sam Baron. Raffigura un nastro rosso adagiato su una superficie piana: un tappeto caldo e romantico, che porta un tocco lirico nell’ambiente che adorna.
Jaipur Rugs, che vanta un lungo elenco di noti designer, crea purpurei tappeti in infinite forme e tonalità. ‘Checkers’, dal disegno geometrico a effetto tridimensionale, è ispirato all’arte del berretto dell’Himachal Pradesh, rivisitato in estetica contemporanea. Rosso fuoco è invece il ‘Come Around’, opera d’arte di piani mutevoli che si piegano come origami in forme semplici e che si sovrappongono. Grandi pennellate di rosso nei dipinti astratti di Kazumi Yoshida, fonte di ispirazione per i tappeti di design della collezione Rêverie Japonaise, che rimodellano la percezione degli spazi abitativi.
L’eredità dei grandi maestri del passato è viva e visibile nel mondo contemporaneo, influenzando il modo in cui spazi e oggetti vengono progettati. È il caso del nuovissimo tappeto disegnato da RAUM per Carpet Edition, in omaggio a Carlo Scarpa e al Memoriale Brion: ‘Issho’ – dal termine giapponese che significa “insieme” – rievoca l’architettura dell’ingresso in cui l’unione di due cerchi dà accesso al Memoriale, veicolando le allegorie del legame tra opposti complementari Yin e Yang. Entrambi gli elementi si distinguono per il perimetro a contrasto: bordo ribassato per un modulo e frange per l’altro. La contrapposizione si manifesta anche nella scelta della tonalità dei bordi, mattone e viola, che ricordano i colori del giro di mosaico intorno ai cerchi dell’architettura originale.
C’è, invece, la grande firma DAAA Haus sui tappeti ‘Trame’ di Cardex Milano, che riprendono i motivi paesaggistici delle colline agricole. Una collezione artistica ispirata alla tipografia organica della natura, dove la terra si piega in motivi morbidi e ondulati, dove si intrecciano storie, non solo nel terreno, ma anche nell’aria, nella luce e nel ritmo delle stagioni. La tavolozza abbraccia le transizioni della terra: Primavera/Estate, dai tenui verdi che riecheggiano il risveglio dei campi alla luce dell’alba; Autunno/Inverno, con caldi marroni e tonalità terrose. Realizzati con fibre naturali, raccontano una storia di sostenibilità e di una produzione eco-consapevole.

Opere d’arte tessile
“Assorbire i suoni e ridurre l’eco in spazi e ambienti grandi, contribuendo a migliorare l’acustica generale degli interni. Delimitare zone specifiche negli ambienti open space, dando un senso di organizzazione”: è il concetto che Molteni&C ha dei tappeti contemporanei, pensati come opere d’arte tessile, tra design e artigianato, ma sempre in ottica funzionale.
La designer Patricia Urquiola firma ben tre collezioni: Hem by G.T. Design, Loop&Cut by G.T. Design e Random by Altai. Nel primo caso il tappeto ha la funzione di “isola”, luogo dove ritrovarsi, frutto dell’incontro tra creatività occidentale e artigianalità asiatica. La personalità e l’originalità di ‘Loop&Cut’ derivano invece dall’elemento di rifinitura del bordo, mutuato dalle tecniche utilizzate in maglieria per la lavorazione a costine dei polsini. ‘Random by Altai’ si ispira al fascino del tappeto antico dall’aspetto vissuto: ispirazione che si esprime attraverso un’innovativa tecnica di lavorazione a mano. La sofisticata bellezza delle morbide superfici del tappeto ‘Stripe’, progettato da Vincent Van Duysen, nasce dal contrasto tra essenzialità del disegno, dettaglio decorativo e ricchezza della materia: righe alternate di lana e seta creano campiture geometriche tono su tono.
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