Contemporanee e futuribili, sostenibili, versatili e rigorosamente di design. Le microarchitetture per l’ospitalità outdoor sono protagoniste a Vision Lab, la mostra evento di InOut|The Hospitality Community dedicata all’evoluzione degli ambienti esterni: una superficie espositiva articolata in quattro ambientazioni tematiche ispirate a città, mare, montagna e campagna, dove le aziende hanno l’opportunità di contestualizzare i propri prodotti o partecipare alla costruzione di strutture ricettive monomateriche e integrate nel paesaggio.
‘Coral Dome’, di Lombardini22, è ispirata a coralli e grotte marine ed esplora, attraverso l’intelligenza artificiale, un’architettura organica, evocativa e modulare. Un processo di sintesi tra natura, tecnologia e design computazionale, che mette in mostra nuove possibilità di habitat replicabili e componibili.
‘Camera’, di Progetto CMR, è un rifugio sospeso nel paesaggio montano, costruito interamente in legno. La forma, ispirata a un obiettivo fotografico, incornicia la natura e amplifica l’esperienza sensoriale. Pensata per accogliere il visitatore in uno spazio essenziale e intimo, vuole essere un ritorno all’autenticità del vivere all’aperto, favorendo contemplazione, silenzio e connessione.
‘H-ILL’, ideato da Studio Marco Piva, è una riflessione sulla fragilità del paesaggio collinare. La ceramica, trattata come pietra naturale, diventa materiale di narrazione. L’oggetto, composto da setti verticali ed elementi orizzontali, si traduce in una seduta che si integra in giardini e spazi esterni di hotel come luogo di pausa.
‘M.I.R.A. – Modular Intelligent Responsive Architecture’, è firmata da ATI Project e trasforma l’ospitalità cittadina con capsule modulari in alluminio, concepite tramite l’ausilio dell’IA generativa. Le superfici, sinuose e traforate, giocano con la luce rendendo la struttura una scultura luminosa in dialogo con il contesto cittadino, in un’ottica di design sostenibile sempre in sintonia con il tessuto urbano. “Siamo di fronte a un cambio di paradigma molto grosso – ha osservato Giulia Carravieri, head of international business development di ATI Project -. E c’è l’arrivo di un grande cambiamento, quello dell’intelligenza artificiale. La nostra installazione è proprio il risultato di un processo creativo fatto interamente con l’IA, che ci ha aiutati a creare e trasformare la nostra idea sino a realizzare un prototipo, a trovare i materiali adatti e a costruirlo. Questa creazione permette di distaccarci dai canoni tradizionali dell’outdoor. Immaginiamoci questo ‘cubo’ posizionato su un rooftop di un hotel, e la sua versatilità ne consente l’utilizzo anche in un centro wellness, o come postazione lavoro, spazio ristorativo o lounge temporanea”. Il prototipo presentato a InOut è il risultato della collaborazione con Cromatica Marcegaglia, che ha realizzato un innovativo rivestimento metallico interno ed esterno, con tecnologia di stampa digitale su acciaio, che consente pattern e immagini personalizzate con varie combinazioni di colori. L’illuminazione modulare del cubo M.I.R.A. è invece di Egoluce, mentre sono di Dakota Living il progetto delle pavimentazioni in legno termotrattato e di Binari l’arredo complementare.
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