Ogni viaggio è unico, così come unico è ogni viaggiatore. In un momento storico in cui la personalizzazione dei prodotti sembra essere la chiave del successo di un brand, diventa sempre più necessario – anche per una struttura ricettiva – riuscire a creare un’identità forte e modellare i propri servizi nonché il proprio look sulla base di precisi segmenti di mercato. Uno dei cluster oggi più interessanti per il mercato è quello delle donne, a fronte non solo di un crescente numero di female solo-traveller, ma anche perché sono proprio le signore a costituire la fetta più grossa di hotel guest. “Le donne rappresentano il 64% della clientela degli hotel” – spiega Valérie Hoffenberg, fondatrice e presidente di SHe Travel Club -. Senza contare che l’80% delle prenotazioni alberghiere viene fatto dalle donne”.
A questo si aggiunge un ulteriore dato significativo, ossia che il 52% di chi ha necessità di spostarsi per affari, soggiornando prevalentemente in hotel di categoria upscale, è rappresentato ancora una volta dalle donne.
Sul fronte leisure, invece, occorre tenere presente che un terzo delle famiglie italiane ormai è composto da una persona, e spesso questa è una donna matura, che è vedova o separata. Numericamente, c’è un motivo demografico. Poi c’è anche una spiegazione sociologica: le donne oggi fanno molte più cose da sole come, appunto, i viaggi di lavoro.

Due tipi di viaggiatrici

Secondo i sociologi ci sono due tipi di donne viaggiatrici: la giovane che vuole conoscere il mondo e la signora che cerca una pausa dalla famiglia o dai figli, oppure è separata, vedova o single. Questi due tipi di persone hanno necessità e comportamenti differenti.
In ogni caso. a fronte di questo trend emergente risulta ormai indispensabile domandarsi qualcosa in più sul target e sulle esigenze che lo caratterizzano.
Occorre, insomma, chiedersi cosa sia fondamentale per rendere il più confortevole possibile le giornate in albergo, quali siano i dettagli che fanno la differenza in termini di servizi e sicurezza e quali i must have un’impeccabile guest experience in rosa.
In questo panorama si inserisce SHe Travel Club, unico ente certificatore indipendente a livello globale nato due anni fa, che verifica come gli hotel siano organizzati per soddisfare le aspettative delle loro ospiti.

La promessa

‘Safe & Happy everywhere’: è questa la promessa fatta alle viaggiatrici. Un’idea che, come racconta Hoffenberg, “si è palesata come risultato di un think tank dal quale è emerso come la maggior parte delle donne, intervistate proprio in merito alle loro esperienze di viaggio, fossero scontente dell’offerta media del comparto hospitality”. E così, dopo un sondaggio che ha coinvolto partecipanti da 5 diversi Paesi, sono emersi i parametri essenziali per disegnare uno stay women friendly: sicurezza, comfort, servizi e amenities, cibo, atmosfera e design.“La sicurezza è al primo posto – sottolinea Hoffenberg -. Una reception attiva h24, transfer per stazioni e aeroporti e corridoi illuminati sono percepiti come un plus. Così come è sempre apprezzato un kit con struccante, leva smalto e assorbenti, nonché una camera accessoriata con uno specchio per guardarsi a figura intera e uno per truccarsi, e grucce extra”. Ad avere peso è anche l’arredamento che si declina nel colore delle pareti, nella scelta delle luci, magari in un vaso di fiori. Senza contare la rilevanza del personale.

Orgoglio Made in Italy

Un’eccellenza tutta italiana. A essere incoronato come ‘Best Hotel for Women’ del 2024 secondo SHe Travel Club è il Palace Hotel di Viareggio.
La struttura toscana si è vista riconoscere un concreto impegno nel creare un ambiente inclusivo e accogliente per le donne viaggiatrici. “Talvolta è un aspetto che noi uomini facciamo fatica a comprendere – spiega Maurizio Lavetti, general manager dell’hotel -. Eppure, per le ospiti alcuni elementi si rivelano importantissimi. Qui al Palace, per esempio, se una cliente arriva la sera tardi andiamo a prenderla in stazione o, se viene in auto, gliela parcheggiamo o le consentiamo di lasciarla a pochi passi dall’ingresso”. A questo si sommano delle vere e proprie coccole come offrire una tisana da sorseggiare davanti a un film sulla smart tv disponibile in ogni stanza, fornire il balsamo per i capelli o un menù cuscini. “Sono accortezze che dovrebbero avere una base etica – prosegue Lavetti -. Parlo da uomo: quando vedo una donna penso possa essere mia madre, la mia compagna o mia figlia e la tratto con pari riguardo”.

In giro per il mondo

Accanto al Palace Hotel di Viareggio, anche altre strutture hanno fatto della cura per le loro ospiti una vera e propria missione. Tra questi troviamo l’Akihabara Bay Hotel in Giappone, un capsule hotel female-only con camere in tinte pastello e una lounge destinata al relax. Vi sono poi strutture come il Time Asma Hotel di Dubai in cui vi sono dei piani riservati alle signore, un management completamente ‘rosa’ e l’80% dello staff è rappresentato da donne.
O l’Hotel Zena di Washington D.C., un art hotel dedicato all’empowerment femminile con uno spiccato girl power celebrato attraverso una collezione denominata Her.
Sentirsi a proprio agio è un diritto per tutte le tasche, ragion per cui anche numerosi ostelli come ClinkMama Hostel Amsterdam o Le Village Montmartre by Hiphophostels di Parigi prevedono dei dormitori per sole ragazze, così da consentire loro di poter vivere la propria vacanza in serenità, socializzando come lo spirito della sisterhood impone.

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