L’illuminazione architetturale, quasi invisibile, è diventata una presenza costante e precisa, capace di definire gli spazi con eleganza. Grazie alla tecnologia la luce è diventata impalpabile, guidando la percezione senza imporsi.
Ma non è solo una questione estetica: la temperatura del colore influisce sul nostro equilibrio psicofisico, regolando il ritmo circadiano. Una luce calda rilassa, una neutra favorisce la concentrazione, mentre una fredda stimola la vigilanza. Le nuove tecnologie di illuminazione dinamica permettono di modulare la luce in base al ciclo solare, migliorando benessere e qualità della vita. Scale, nicchie, tavoli da pranzo, hall, negozi: ogni spazio richiede una luce studiata su misura, perché un’attenta progettazione può fare la differenza. E noi lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti.
Lighting come progetto
“Oggi il dialogo tra in e out è fondamentale per una più forte coerenza estetica” esordisce Giulio Scabin, sales director di iGuzzini, azienda che unisce innovazione, qualità, design ed efficienza energetica. “E i nostri lavori parlano chiaro: per MGallery Hotel Collection a Cagliari, progettato da Marco Piva, abbiamo utilizzato una gamma di prodotti standard con l’obiettivo di creare un’atmosfera capace di integrare spazi interni ed esterni, bilanciando antico e moderno”. L’innovazione è stata un elemento chiave: “Filorail, il binario più piccolo al mondo, e i progetti Newfo e Newfo InOut, insieme a un nuovo apparecchio in fase di lancio disegnato da David Chipperfield, sono i nostri punti di forza”.
Un esempio concreto? “Al ristorante Kincho dello Sheraton Hotel Como abbiamo impiegato i Laser Blade InOut per illuminare la cucina a vista, mentre Clan Mini e Whisper valorizzano i tavolini, creando un’atmosfera molto accogliente e sofisticata”.
Ma l’illuminazione non è solo una questione estetica: deve essere funzionale, adattabile e interattiva. “Nei luoghi dove le persone si rilassano la luce è fondamentale. Per il ristorante The Odd Wine abbiamo scelto Underscore 15 e View, gestiti attraverso il sistema di controllo Quick BLE, che consente di personalizzare la luce direttamente dal cellulare, mentre le lampade Whisper creano un’atmosfera su misura per ogni ospite”.
Tutto questo si inserisce in una visione che punta sulla connettività e su soluzioni a basso impatto ambientale. “Per realtà come Autogrill, Chef Express e Road House – spiega Scabin – offriamo soluzioni che garantiscono efficienza energetica e performance ottimali, riducendo al minimo i consumi”. E poi c’è la capacità di adattarsi alle diverse esigenze, come nel caso del Venice Hotel, dove la luce doveva essere discreta, con bassi livelli di illuminamento e contrasti marcati. “Abbiamo scelto prodotti praticamente invisibili, come Laser Blade XS, Palco Mini LV e Underscore 15, e insieme all’architetto Alessandro Pedron abbiamo sviluppato un cilindro in vetro soffiato con LED integrato: una sorta di candela digitale che emette una luce delicata ed evocativa”.
Innovazione e sostenibilità
“Un buon progetto illuminotecnico sa come mettere in risalto l’architettura, senza mai sopraffarla” ci racconta Roberto Bettiato, general manager di Reggiani. “La luce – aggiunge – è fondamentale per vivere all’interno di uno spazio che viene condiviso da più persone, perché influisce sulla percezione e sul benessere”. Il brand, che fa parte di Nemo Group, ha sempre unito estetica e performance e ha appena lanciato Hybrid, un sistema che stabilisce nuovi standard in flessibilità ed efficienza energetica, perfetto per il retail di lusso e per tutti gli spazi che necessitano di cambiare frequentemente il layout. “Un prodotto che permette di modificare l’illuminazione senza rifare l’intero impianto, grazie a un incasso versatile che si adatta a diverse esigenze, cambiando ottica, diametro e temperature colore senza complicazioni”.
Perché la luce, spiega, “può davvero fare miracoli, risolvendo numerosi problemi grazie alla possibilità di personalizzarla. Non si tratta solo di regolare l’intensità, ma di giocare sulla temperatura del colore, passando da una luce calda a una più fresca, replicando quella naturale. Tecnologie come il wall dimming e il tunnel bubble white permettono di adattarsi ai vari momenti della giornata e ai differenti scenari luminosi richiesti”.
La possibilità di “passare da 3.000 a 1.800 gradi Kelvin con estrema precisione” è una delle innovazioni che sta facendo la differenza. Ogni richiesta è una sfida, afferma Bettiato, sottolineando come i clienti chiedano sempre più soluzioni custom per valorizzare al meglio gli spazi. “La luce è invisibile, ma è lei a comandare tutto: anche nascosta è strategica – sottolinea -. Spesso non la vediamo, ma è lì, perfettamente posizionata per creare l’atmosfera giusta e accompagnare l’esperienza di chi vive lo spazio”. Nel retail e nell’ospitalità la miniaturizzazione della luce grazie alla tecnologia LED è ormai essenziale per garantire flessibilità e prestazioni elevate. E guardando al futuro, Bettiato afferma: “La luce diventerà un elemento interattivo, rendendo ogni spazio più personale, più dinamico e più intelligente”. E poi sostenibilità al centro: “Progettiamo soluzioni durevoli e facilmente aggiornabili: con Hybrid la sostituzione è più semplice e immediata, senza necessità di interventi strutturali o lavori di muratura”.

Il Four Seasons Astir Palace, Atene – Credit Gravilux
Il comfort visivo
“Il nostro obiettivo è trasformare gli spazi esterni in luoghi sicuri, emozionali e perfettamente illuminati, migliorando l’esperienza delle persone che li vivono” afferma Alberto Piva, direttore marketing di Platek, azienda che ha fatto dell’illuminazione degli spazi esterni la sua missione. “La luce può giocare un ruolo fondamentale nel valorizzare le facciate degli edifici, non solo esteticamente, ma anche funzionalmente, migliorando la fruibilità. Esalta materiali, volumi e dettagli, creando scenografie suggestive che favoriscono un ambiente più protetto negli spazi pubblici. Platek, con le sue ottiche – aggiunge Piva -, è in grado di garantire inoltre un’illuminazione rispettosa riducendo al minimo l’inquinamento luminoso e ottimizzando i consumi grazie ai Led di ultima generazione e materiali di alta qualità, riducendo consumi e manutenzione, senza compromettere le prestazioni luminose”.
Per quanto riguarda l’innovazione, Piva spiega: “Stiamo sviluppando soluzioni che integrano sistemi smart, per un controllo dinamico della luce in base a orari, condizioni atmosferiche e presenza di persone, offrendo un’esperienza su misura e adattabile a ogni contesto”. Platek ha infatti adottato sistemi di connettività avanzati, compatibili con vari protocolli di gestione, che offrono soluzioni sempre più efficienti, capaci di rispondere a esigenze in continua evoluzione. “Oggi l’azienda punta sull’integrazione architettonica, sul comfort visivo e sulla sostenibilità con soluzioni discrete come Dot e Shanghai, che si fondono con il costruito, mentre i sistemi dimmerabili garantiscono luce modulabile e senza abbagliamenti, assicurando un perfetto equilibrio tra estetica e funzionalità”. Un approccio progettuale innovativo che non si ferma e che continuerà a evolversi per anticipare le nuove sfide del settore.
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