Oggi il museo, domani spazi di transito, interazione, abitabilità. La meta-mostra “Extreme Present”, proposta presso l’ADI Design Museum di Milano dalle curatrici Francesca Grassi e Domiziana Bani – entrambe architette – ridefinisce l’idea di spazio “dematerializzando il confine fra tra contenuto e contenitore”: è un viaggio in collaborazione con la Fondazione Bonotto e in dialogo con gli oggetti della collezione permanente de Il Compasso d’Oro, il più autorevole premio mondiale del Design, lungo il quale manufatti, artefatti e installazioni non seguono alcun ordine cronologico di apparizione; interagiscono invece simultaneamente perché parte di un vissuto stratificato in ogni visitatore.
“L’ADI Museum è per sua natura preposto a questo tipo di esperienza – spiegano le due curatrici -, ma la sfida futura consisterà nel ricreare un analogo percorso di riflessione sulla transizione e la sostenibilità degli oggetti legati al viaggio, proponendolo in ambienti ancora condizionati dal modello di vita stanziale. Grazie alla loro struttura articolata su più livelli, differenziata per tipologia di attività e permeabile a continui flussi di ricambio, hotel e resort sono certamente in grado di stimolare il processo di ritessitura semantico cui Extreme Present invita mediante le provocazioni nomadiche del design”.

foto di Mattia Balsamini
Esempio emblematico è l’impianto “palindromo” dell’allestimento, avvicinabile ugualmente sia dall’inizio che dalla fine del percorso, grazie anche all’uso iconico di arazzi disegnati da Giovanni Bonotto – in tessuti 100% derivati da plastiche riciclate – così come di strutture metalliche modulari realizzate da Interexpo e beMatrix, con biotessuto Edizero.
Gli ospiti della mostra possono inoltre fare affidamento su un’innovativa visual-map consegnata a inizio percorso, salvo accorgersi presto che la linearità seguita è quella del filo teso a legare il differente, l’impossibile o l’anacronistico, secondo i millepiani generati da uno sviluppo rizomatico. Il fine non è infatti quello di riaccendere l’attenzione sulle modalità di trasformazione degli ambienti naturali in ambienti antropici, ma viceversa mostrare la dipendenza di questi ultimi da un costante flusso rigenerativo al di là di ogni predittività e schematizzazione, in quanto l’uomo stesso ne è parte indissolubile, mai osservatore privilegiato.

Foto di Mattia Balsamini
Che sia di lavoro, di ospitalità o abitabilità, lo spazio perde a poco poco la sua immagine stereotipata di contenitore di “cose”, per manifestarsi come ciò che resta delle infinite riscritture e rifunzionalizzazioni nomadiche cui il nostro ingegno è quotidianamente chiamato. Una dimensione di persistente cura, attenzione e dedizione con cui design e architettura sono chiamate a confrontarsi responsabilmente, onde risvegliare l’ineludibile vocazione creativa di ogni abitatore del tempo.
EXTREME PRESENT
A cura di Francesca Grassi e Domiziana Bani
Una mostra di ADI Design Museum
In collaborazione con Fondazione Bonotto
Progetto di allestimento e grafico di Francesca Grassi e Domiziana Bani
Fino al 23 marzo 2025
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