Fare di ogni camera un’area benessere privata per l’ospite. Questo l’intento che ha guidato il progetto dello Studio NOA per i nuovi appartamenti dell’Hotel Nutzhof, vicino a Merano. Un albergo che è anche un’azienda agricola e unisce alla sobrietà alpina il calore mediterraneo, immerso com’è in un giardino di 4mila mq popolato da palme, ulivi, banani e cipressi.

La struttura ricettiva, gestita dalla famiglia Obkircher, si articola in tre volumi: la casa madre, una dependance con appartamenti e un’area wellness. L’intervento ha riguardato la ristrutturazione dei 13 appartamenti della dependance – dai 35 ai 65 mq -, con l’obiettivo non solo di aggiornare gli spazi, ma di ripensarne radicalmente il layout, aprendo lo spazio centrale alla luce naturale e ribaltando la tradizionale concezione della camera con vani separati. Gli ambienti si sono dunque trasformati in spazi aperti, dove la soglia fra bagno, zona notte e soggiorno si dissolve.

“Immedesimandoci nell’esperienza di chi vi soggiorna – spiega Christian Rottensteiner, partner NOA e architetto responsabile del progetto – abbiamo progettato gli interni superando la tradizionale suddivisione degli ambienti: gli arredi si sviluppano in un continuum fluido, libero dai confini fra bagno e zona notte”. Il bagno, in particolare, è diventato uno spazio non circoscrivibile, aperto verso l’interno e verso l’esterno, un ambiente che la generosità delle superfici e l’attenzione al dettaglio trasformano in un’oasi dedicata alla cura di sè. Il classico concetto di stanza è stato inoltre ampliato, integrando un modulo cucina completamente attrezzato e inserito in un mobile dedicato, apribile o richiudibile all’occorrenza. Una delle principali sfide progettuali è stata la gestione del cantiere in tempi ridotti, resa più complessa all’impossibilità di spostare gli elementi portanti, a fronte della necessità di rinnovare completamente gli impianti.

Gli interni

©AlexFilz

Per il concept degli interni il punto di partenza è stato il giardino  giardino dell’hotel, la cui peculiarità è di essere un giardino mediterraneo tra le Alpi. “La nostra idea progettuale – sottolinea Rottensteiner – è stata di tradurre questi riferimenti naturali in materiali e colori: tonalità calde e terrose, superfici materiche, intonaci spatolati a grana grossa”. Un rifugio mediterraneo in Alto Adige, che offre agli ospiti un’esperienza regionale e, insieme, sensoriale grazie al dialogo sottile tra Nord e Sud.

Elemento ricorrente in tutte le camere è la struttura in legno che si estende sopra i letti. Definita dagli interior designer “il cielo”, rievoca le pergole che si attraversano per raggiungere il Nutzhof ed è rivestita con una carta da parati a motivo fogliare che richiama le suggestioni del giardino.

©AlexFilz

Nelle camere tutto è studiato per garantire continuità e un’esperienza sensoriale completa. I materiali sono il metallo, il legno, il rattan, la ceramica e l’intonaco. La palette cromatica è sobria e delicata, con l’unica eccezione di un accento corallo che caratterizza le pareti della cucina e alcuni elementi tessili. “All’interno delle stanze – fa notare l’interior designer Mara Jungmann – vi è un’atmosfera di assoluta riconnessione con l’ambiente”.

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