Architetto e designer: per avere un approccio completo verso la progettazione è fondamentale mettere a frutto entrambe le competenze. Ne è convinto Fabio Rotella, fondatore dello Studio che dirige. “In Studio Rotella, negli anni, abbiamo definito una metodologia di processi nel modo di progettare. Questa, una volta definita, può essere applicata a qualsiasi progetto, come affermava Nathan Rogers: “Dal cucchiaio alla città.” La scala del progetto non è così importante se esiste un metodo progettuale di qualità e sofisticato”.
L’impegno nell’hospitality
Rotella è impegnato in prima linea nel settore dell’hospitality, con creazioni che coniugano rispetto del patrimonio architettonico esistente e funzionalità. “Oggi l’hospitality è un settore in costante crescita: non basta più progettare un luogo, ma è fondamentale creare un’esperienza che valorizzi il benessere dell’ospite, l’identità espressiva, l’etica progettuale. L’idea di fondo che guida i nostri progetti è quella di trasformare ogni spazio in un ambiente che favorisca esperienze autentiche e momenti memorabili. In quest’ambito, la tutela del patrimonio esistente è fondamentale, è essenziale preservarne l’identità storica, il suo valore nel territorio. Nel progetto è importante ridare unicità identificativa con soluzioni estetiche moderne, applicare nuove tecnologie per migliorare l’efficientamento energetico e la fruizione intelligente degli spazi”.
Sostenibilità in primo piano
Il tutto con un occhio attento alla sostenibilità. “Da sempre progettiamo con grande attenzione per la sostenibilità, progettiamo architetture, prodotti, installazioni, tutti pregni di messaggi di riflessione riferiti alla salvaguardia del pianeta e al rispetto dell’uomo. Adottiamo scelte sostenibili sia nella progettazione sia nella produzione. Gli ideali che ispirano il mio lavoro includono un forte impegno per l’ecologia e la responsabilità sociale. Credo che ogni progetto debba essere un’opportunità per educare e sensibilizzare sia i clienti che la comunità riguardo all’importanza della sostenibilità”.
Verso il futuro
Parlando di futuro, Rotella evidenzia come “nella storia dell’umanità, l’uomo è sempre stato il pensatore e quindi il creatore. Con l’evoluzione sono cambiati gli strumenti per migliorare e velocizzare i processi e l’evoluzione tecnologica continua. Siamo arrivati all’IA generativa, ma l’uomo resta l’elemento di partenza indispensabile. Ci affidiamo sempre di più a queste innovazioni per perfezionare il nostro lavoro, ridurre gli errori e migliorare la sicurezza e il benessere delle persone. Immagino che, nel futuro del design, ci sarà una sinergia tra la genialità dell’architetto e l’IA, che potrà supportare i creatori nel processo progettuale, offrendo nuove soluzioni e idee. L’architettura del futuro potrebbe quindi fondere creatività umana e capacità computazionali, portando a risultati sorprendenti e sempre più sostenibili”.
Ti è piaciuto questo contenuto? Condividilo con chi vuoi
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE
Design • News • Ospitalità
Design fluido in armonia con il paesaggio per le otto ville private al Bab Al Shams Luxury Desert Resort, progettate da Delfina Cortese
Design fluido in armonia con il paesaggio per le otto ville private al Bab Al Shams Luxury Desert Resort, progettate da Delfina Cortese
Contract • Design • News • Ospitalità
Il collegamento diretto da/per Roma sarà operato da Luxwing dal 7 al 10 ottobre, dal giorno prima dell’inizio di InOut e TTG Travel Experience
Il collegamento diretto da/per Roma sarà operato da Luxwing dal 7 al 10 ottobre, dal giorno prima dell’inizio di InOut e TTG Travel Experience
Design • Hotellerie • News
La riconversione degli edifici del passato è una sfida ardua soprattutto in un Paese come l'Italia. Su InOut Review gli architetti ci spiegano quale sia, secondo loro, l'approccio più corretto; l’importante è non cercare mai di sovrapporsi alla storia, ma riuscire a raccontarla utilizzando un linguaggio nuovo
La riconversione degli edifici del passato è una sfida ardua soprattutto in un Paese come l'Italia. Su InOut Review gli architetti ci spiegano quale sia, secondo loro, l'approccio più corretto; l’importante è non cercare mai di sovrapporsi alla storia, ma riuscire a raccontarla utilizzando un linguaggio nuovo