È in atto una vera rivoluzione nel mondo dell’hospitality in e outdoor. Ecosistemi che integrano AI e dispositivi touch, contactless e wearable stanno trasformando gli ambienti, al contempo ottimizzando i processi gestionali e potenziando l’esperienza di soggiorno e fruizione degli spazi. Strumenti di building automation e sistemi avanzati di controllo dell’illuminazione, degli accessi, nonché della climatizzazione, dei consumi e persino del silenzio stanno contribuendo a creare spazi ibridi, intelligenti ed energeticamente sempre più efficienti, contaminando con un tocco ‘tech’ anche gli edifici d’antan.

L’adozione di queste soluzioni è ormai un must, ma la sfida è plasmarle e integrarle agli ambienti circostanti, farne ‘potenziatori invisibili’ a servizio dei gestori e degli ospiti, senza dover rinunciare all’estetica e al comfort. A questo scopo, diverse società forniscono un supporto tailor made nella progettazione ex novo di ambienti ibridi o nella transizione tecnologica. Da queste possiamo comprendere di quali dotazioni non si può fare più a meno.

Quando si parla di hotellerie, racconta Nathalia Santos, sales & marketing manageri di Building Intelligence Group S.r.l. “l’albergatore di oggi ha la necessità di avere una gestione completamente da remoto della propria struttura. La gestione del controllo accessi e il monitoraggio dell’occupazione degli ambienti e della climatizzazione in automatico e da remoto sono attualmente i must delle funzionalità per la gestione delle strutture per soggiorni di brevi o lunghi periodi, in quanto permettono di ottimizzare notevolmente i costi riducendo gli sprechi e migliorando il servizio offerto”.

Controllo degli accessi

Il controllo degli accessi, in particolare, si rivela un aspetto indispensabile. E, dal periodo pandemico, le esigenze di distanziamento sociale hanno favorito una diffusione esponenziale di queste tecnologie e di soluzioni di smart building e accessibilità. Così oggi sono diverse le possibilità. Sts Hotels, società specializzata nella domotica alberghiera, propone ad esempio Key Card transponder, braccialetti e tag rFid, codici numerici variabili o tramite smartphone, per aprire le porte delle camere e delle aree comuni e controllarne gli accessi, il tutto gestendo permessi di accesso e memorizzando ogni evento.

Building Intelligence Group Srl fornisce agli imprenditori della ricettività una vasta gamma di opzioni tra cui Card, NumberCode, QRCode, App. “La principale richiesta verte sul controllo accessi virtuale, dove il gestore può creare e inviare il codice numerico all’ospite, permettendo così un check-in 24 ore su 24 e una reception free”.

Uno dei principali vantaggi associati all’impiego di soluzioni intelligenti per il controllo degli accessi è rappresentato dal monitoraggio dei consumi. Questi strumenti possono avere, infatti, la funzione di ‘energy saver’: attraverso la rilevazione delle presenze possono infatti regolare autonomamente la climatizzazione e l’illuminazione degli ambienti, non solo nelle camere, ma anche nelle aree comuni. Per questo motivo sono preferibili le soluzioni integrate. “Sconsigliamo sempre la scelta di alcuni sistemi presentati come ‘smart’, ma che in realtà sono standalone – spiega Santos -, questo perché senza l’integrazione tra gli impianti (accessi, clima, presenza, e impianti speciali) si perde l’efficienza energetica, il gestore si trova ad utilizzare un’App differente per ogni funzione e rischia di trovarsi tra un paio d’anni con un prodotto obsoleto”.

Accessibilità

Un altro vantaggio si ha sul piano dell’accessibilità dei clienti affetti da disabilità. Creare una struttura connessa e smart può contribuire a dar vita a un’esperienza di accoglienza inclusiva per tutti gli ospiti. Le soluzioni sono diverse. Una di queste porta la firma di Fas Italia, che ha recentemente lanciato un sistema di tag di segnalazione per ipovedenti e non vedenti, implementato espressamente per le caratteristiche specifiche delle strutture ricettive. Uno strumento innovativo e allo stesso tempo di semplice utilizzo: le grafiche tag sono infatti evoluzioni dei classici QR Code, ottimizzati per poter essere decodificati anche da distanze importanti, fino a 10 metri.

Quando la telecamera di un telefono cellulare, sul quale viene installata l’applicazione dedicata, inquadra un tag, sono attivate le informazioni audio che aiutano l’utente a orientarsi negli spazi dell’hotel, lungo il corridoio o all’interno della camera: possono quindi essere segnalati i punti di interesse, come la posizione del bagno, ostacoli come mobili o suppellettili, così come interruttori della luce o del climatizzatore fino alle indicazioni necessarie in caso di emergenza. “Siamo sempre alla ricerca di nuove proposte e soluzioni da offrire ai nostri clienti, anche legate alla sostenibilità e all’accessibilità in modo che tutti possano usufruire delle strutture ricettive”, spiega Stefano Mandò, responsabile commerciale dell’azienda.

La sfida

Certamente si pone una sfida non da poco nell’implementazione di tutte le dotazioni citate. Quella di armonizzare la tecnologia con l’ambiente circostante, creando un’esperienza seamless. Una sfida cruciale soprattutto quando ci si trova in contesti quali edifici storici o dimore d’epoca. In questo caso è importante che le implementazioni tech non vadano a snaturare l’estetica originale. Qui entra in gioco il design e il lavoro di una consulenza a 360° e tailor made. Per “trovare un equilibrio tra architettura e tecnologia – spiega Santos – alcuni sistemi wireless e a radio frequenza sono perfetti per valorizzare e rinnovare gli edifici storici. Come system integrator operiamo come una sartoria tecnologica, proponiamo soluzioni poco invasive dal punto di vista strutturale che durano nel tempo”.

E quando si tratta di outdoor “la gestione dell’illuminazione (Dali, RGB e Tunable White), abbinata alla sensoristica di rilevazione (presenza, temperatura e luminosità), può dare nuova luce agli ambienti interni (e anche esterni) rendendoli più confortevoli ed efficienti dal punto di vista energetico e valorizzando i dettagli”.

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