Personalizzazione. Una parola usata eccessivamente e spesso impropriamente in diversi ambiti, dai prodotti ai servizi, soprattutto se si parla della fascia alta di mercato. Un termine che anche Silvio Cappellini, presidente di Angelo Cappellini e Opera Contemporary, non teme di usare.
Lui, però, lo fa a proposito. Basta visitare l’azienda di Cabiate, nel cuore della Brianza, per rendersene conto: la cura e la maestria artigianale con cui vengono assemblati arredi, rivestimenti e boiserie non può passare inosservata, ma da sola non basta per raggiungere l’eccellenza. Ci vuole un’altra virtù, così rara in questi tempi: la pazienza. “Offriamo una consulenza a 360 gradi seguendo tutte le fasi di gestione del processo produttivo, dalla progettazione tecnica e stilistica a quella ingegneristica, dalla produzione alla logistica e alle installazioni on-site – ci dice il presidente nel corso dell’evento di presentazione del nuovo showroom -. Siamo sempre in grado di riadattare i nostri prodotti in ogni momento per rispondere alle richieste della clientela e l’apprezzamento di questa nostra qualità da parte dei clienti si traduce nel passaparola: la personalizzazione estrema e la flessibilità nei tempi di risposta alle esigenze di consegna giocano a nostro favore”. E Stefano Zecca, brand & marketing manager, snocciola la lunga serie di progetti che l’azienda ha seguito all’estero, dal boutique hotel Omana Villas in Nuova Zelanda alla villa d’epoca in Costa Azzurra, da Villa Adele di Dubai al progetto superesclusivo sul Mar Caspio.

Una storia di famiglia
Una storia di famiglia, quella di Angelo Cappellini, che inizia nel 1886 con la bottega artigianale di Enrico Cappellini e attraversa un lungo percorso di crescita ed evoluzione fino ad arrivare, nel 2010, alla creazione del brand Opera Contemporary, che si affianca alla produzione di arredamento classico firmata Angelo Cappellini.

Angelo Cappellini Showroom
Una storia che ha portato l’azienda ben oltre i confini nazionali fino ad arrivare a presidiare, negli anni ’90, Russia e Stati Uniti e, più recentemente, i mercati asiatici. “Oggi – continua il direttore commerciale Pietro Alliata – il mercato principale è quello dell’Estremo Oriente: siamo presenti con nostri showroom a Manila, in Giappone, in Cambogia e siamo in trattative per inaugurarne altri in Cina, Thailandia e Vietnam. Questo perché i clienti vogliono vedere e toccare con mano la qualità dei nostri prodotti, tutti rigorosamente Made in Italy. Anche il Medio Oriente è in fase di sviluppo, mentre più difficile la penetrazione nel mercato indiano, che ha tempi di reazione più lunghi”.

E mentre si parla degli showroom in giro per il mondo si taglia il nastro di quello italiano, che ricopre circa 300 mq dei 14.000mq di sede. Uno spazio espositivo collocato alla fine di un percorso esperienziale che porta clienti, professionisti e committenti a esplorare ogni fase della produzione, dalla lavorazione dei materiali all’esposizione finale. Tre macroambienti in cui classico e contemporaneo convivono in armonia, tra linee raffinate, finiture preziose e materiali pregiati, dai migliori legnami ai tessuti più ricercati, dalle pelli ai marmi esclusivi sino alle pietre preziose. L’eccellenza è anche questo: la capacità di unire armoniosamente materiali diversi e di lavorare sui dettagli in modo maniacale: “Solo così – conclude Zecca – possiamo differenziarci dei competitor”.

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